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Recensione - Naruto Shippuden: Kizuna Drive

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  1. Rapid_Shadow
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    Torna con prepotenza, ma anche con una certa prevedibilità, il ninja più famoso del Villaggio della Foglia. Sembra quasi diventata una consuetudine quella di aspettarsi l’ennesimo titolo con cadenza infrannuale visto che Naruto non è disposto a mancare un solo appuntamento con il mercato. Poco importa la console di riferimento, l’importante è esserci, ed esserci il più possibile. Di nuovi titoli ne escono a rotazione continua ma non sempre la quantità tenuta da questo brand è paragonabile alla qualità effettiva.
    Sembra, invece, che Bandai sia arrivata quasi “a raschiare il fondo del barile” con le idee da proporre e annaspi nel disperato tentativo di adoperarsi a tenere vivo l’interesse dei consumatori.
    Naruto Shippuden: Kizuna Drive, nei negozi italiani dal 25 marzo 2011 per PSP, si prende la briga di rappresentare un elemento di rottura con i capitoli precedenti della serie, puntando tutto su un nuovo stile di gioco e cercando di amplificare l’aspetto multiplayer.


    L'attacco al villaggio del sogno

    L’attacco ad un piccolo villaggio, conosciuto come Villaggio del Sogno, desta scompiglio tra gli abitanti che si vedono letteralmente radere al suolo le loro abitazioni. Tutto lascerebbe presagire ad un attacco mirato, portato a segno da un maestoso spirito guerriero manifestatosi nelle sembianze della Volpe a nove code, che manda in fumo annosi compromessi e complicati trattati diplomatici per mantenere la pace con i villaggi circostanti.
    Riconosciuto l’aggressore come la forza portante di Konoa, viene pianificata dai superstiti la vendetta contro gli assalitori del Villaggio della Foglia e iniziano una serie di rapimenti e rappresaglie che lasciano presagire un’imminente guerra.

    Dato l'incipit di questa nuova avventura, toccherà a noi capire come siano andate realmente le cose vestendo i panni del nostro eroe dalla “testa quadra”, così da scongiurare il pericolo di una reiterata faida dal sapore antico tra i due villaggi. Possibili due modalità di gioco: una in single player, al comando di un unico personaggio che muterà di volta in volta a seconda della composizione della squadra d’assalto, lasciando alla CPU la gestione delle rimanenze del gruppo; l'altra in multiplayer, con la possibilità di giocare fino a quattro giocatori fisici, così da coprire insieme ai nostri amici tutti i ruoli disponibili all’interno della compagine di gioco.
    La scelta di distaccarsi dalla linea narrativa tenuta nella serie televisiva è senza dubbio azzeccata, visto che il giocatore sarà invogliato a proseguire la sua avventura per saperne realmente di più sui fatti accaduti.


    Gioco di squadra

    La “componente Gruppo” è il pilastro di questa nuova avventura, pensata appositamente ex novo e distaccata dalla narrazione tipica dell’anime. Nuovi ambienti, nuovi nemici, ma personaggi giocanti sempre uguali, con i nostri beniamini ninja che si aggiungeranno durante il prosieguo degli eventi, arricchendo di volta in volta l’esperienza di gioco.
    L’ I.A. dei nemici, purtroppo, risulta essere ai minimi storici e non è raro trovarsi dinanzi ad un avversario senza che questi si accorga di noi, il più delle volte attendendo immotivatamente dei “tempi morti” prima di essere attaccati o, ancora, vedendolo schizzare verso la parte opposta dello schermo, lanciato contro un altro membro del gruppo, distante anni luce dalla nostra posizione. Questo aspetto risulta abbastanza fastidioso e rende fin troppo semplice ricaricare il proprio chakra quando è in esaurimento e, sebbene durante tale azione il personaggio risulti inerme ai colpi avversari, rischia davvero poco di esserne vittima, potendo, nel caso succedesse, anche ricorrere ad una “schivata d’emergenza”. Vista la lentezza e la superficialità avversaria, il tempo c’è tutto!
    Le cose non migliorano quando ci si aspetta una mano dai nostri compagni. Nella modalità single player il concetto di squadra, tanto voluto e declamato da Bandai, in Kizuna Drive cade mestamente nel dimenticatoio. Ognuno agirà per conto suo e difficilmente verremo aiutati nel momento del bisogno, tranne in sporadici casi in cui passeremo nelle vicinanze di qualcuno “dei nostri” o ci troveremo nella spiacevole situazione di aver quasi consumato l’intera barra di energia. Stramazzati al suolo, qualcuno che ci venga a soccorrere lo si trova sempre, ma è davvero frustrante attendere il verificarsi di questa condizione per poter contare su di “un accorato aiuto”. Nel tentativo, forse, di sopperire a tali mancanze, una sorta di richiamo ci verrà concesso dopo aver eseguito una serie di combo e mosse speciali, con l’ausilio dell’intero gruppo. Qui selezioneremo l’aiuto di uno dei membri (non sempre per tutti attivi) e vedremo, una volta tanto, il personaggio chiamato avvicinarsi a noi con una discreta rapidità.
    Ha dell’incredibile, ancora, iniziare uno scenario con tutti i membri della squadra stesi al suolo quando le meccaniche di gioco richiederebbero l'intervento congiunto per proseguire, evenienza che si verifica se le difese approntate non sono state delle migliori e se non si dispone più di membri esperti nelle arti curative. Nel complesso si assiste all'alternanza tra le fasi di azione/esplorazione e quelle in cui occorre “menar le mani”, connubio che fa dell’esperienza di gioco un ibrido tra vari generi, facendo in modo che la fase dei combattimenti risulti comunque la più corposa.

    Ogni missione procederà intorno a vari scenari costellati di trappole e di combattimenti casuali, fino ad arrivare al boss finale, il tutto in un tempo massimo stabilito per il completamento di ogni sezione gioco. Sebbene ci sia un limite temporale, non disperate, poiché non dovrete di certo affannarvi a fare tutto in fretta, potendo tranquillamente, tra un combattimento e l’altro, fare anche uno "spuntino", senza dover mettere in pausa il gioco, sicuri che al vostro ritorno, avrete ancora minuti a sufficienza per completare in tutta comodità la missione.

    Nota a margine per i boss di fine livello, leggermente più impegnativi in termini di resistenza ma comunque non troppo ostici da battere, soprattutto quando potrete contare sui suggerimenti dei compagni di squadra gestiti dalla CPU pronti ad evidenziarne i punti deboli, spianandovi la strada verso l’aggiudicazione del combattimento.
    In ultimo, si sottolinea la presenza di un buon tutorial iniziale: semplice, rapido e ben strutturato, che conduce per mano verso le varie combinazioni necessarie per eseguire le azioni di gioco. Tuttavia, anche le combo più complesse (pochissime a dir la verità) necessiteranno al massimo di “due-tre pigiate” per essere attivate, rendendo elementare e al contempo molto scarna la giocabilità.
    L’assenza di reali difficoltà è una costante che vi accompagnerà fino alla fine, facendovi giudicare Naruto Shippuden: Kizuna Drive un gioco decisamente semplice da portare a termine, complice anche una longevità davvero contenuta.

    Un piacere per gli occhi

    Se il gameplay non può essere annoverato tra i suoi punti di forza, il comparto grafico invece risulta essere il miglior aspetto che vi si possa rintracciare, ma con le dovute eccezioni. Tanto impegno e molta cura dei dettagli nella realizzazione dei filmati di intermezzo, che non hanno nulla da invidiare alla qualità dei migliori anime di sempre. Fedeli ai disegni originali, visto che sono stati realizzati dagli stessi autori dell’anime, lasciano il giocatore estasiato nell’ammirare sul piccolo schermo della console portatile di casa Sony il susseguirsi delle varie scene animate. Il filmato iniziale, poi, è davvero una delizia per gli occhi. Lo stesso, purtroppo, non si può dire della qualità delle immagini “del giocato”, la cui definizione risulta, a volte, troppo spigolosa e scarna, soprattutto quando si ha a che fare con scenari scarsamente popolati.
    Sonoro decisamente nella media, godibile all'inizio, ma alla lunga si preferisce azzerare gli altoparlanti e giocare nella piena tranquillità e pace del silenzio.

    Io, tu, Kakashi e...

    L’aspetto multiplayer doveva essere la spinta verso la vera innovazione del prodotto, o almeno così sembrava di intendere dalle parole degli sviluppatori. In effetti, rispetto al single player, dei miglioramenti si registrano e il divertimento aumenta, se non altro perché non ci si deve più confrontare con la scarsissima I.A. della CPU offerta nella fase di cooperazione. Tuttavia, ci si aspettava decisamente qualcosa di più e non risulta comprensibile la scelta di eliminare completamente l’online, quando invece poteva essere un valore aggiunto. Per giocare con la componente umana, poi, bisognerà stare “vicini vicini” e le vostre reunion dovranno avvenire in un luogo comune, a patto che ogni giocatore sia munito della sua copia di gioco. Altra grande delusione che rende ancora più difficile riuscire ad assemblare facilmente un gruppo per godersi il multiplayer strutturato in questa maniera.

    Non è tutto oro quel che luccica

    Gioco bello da vedere ma decisamente brutto da giocare.
    Consigliato ai soli fan del brand, sicuramente desiderosi di andare fino in fondo con la trama “tutta nuova” scritta appositamente per questa ennesima avventura di Naruto. Dal punto di vista della giocabilità poteva (e doveva) essere fatta qualcosa in più per non rischiare di avere tra le mani, come poi è stato, un prodotto dalle grandi potenzialità ma non sfruttate a dovere. Il multiplayer porta ad una duplice considerazione: da un lato la soddisfazione di essere di fronte ad un comparto superiore al single player, dall'altro la delusione nel non vedere l'online attivo e nel dover industriarsi non poco per poter giocare in compagnia.
    Se non siete degli appassionati, potete tranquillamente tralasciare l’acquisto, sereni del fatto che non rischierete certo di perdere un capolavoro.



    Grafica: 7.5

    Sonoro: 5.5

    Innovazione: 5.5

    Longevità: 4.0

    Giocabilità: 5.5

    Multiplayer/Online: 6.0

    Voto globale: 5.7
     
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0 replies since 21/4/2011, 12:38   137 views
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