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Recensione - Dark Souls

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    dark+souls+cover+ps3



    Ecco a voi una stubenda recensione fatta da Eurogamer.it sul nuovo gioco Dark Souls.

    Sono giorni, ormai, che vaghiamo come delle anime in pena attraverso l'oscuro mondo di Dark Souls, seguito spirituale di quel Demon's Souls che ha saputo trasformare una difficoltà crudele e proibitiva in una forma artistica apprezzata da un numero incredibilmente alto di giocatori.

    In un mercato in cui la maggior parte dei titoli presenta una difficoltà ridicola anche ai livelli più elevati, gli amanti delle vere sfide hanno infatti trovato l'anno scorso nel capolavoro di From Software qualcosa di magico in cui immergersi avidamente per decine di ore di pura adrenalina.

    Lo sviluppatore, ben consapevole di aver toccato le corde giuste con il suo interessante action-RPG, ha dunque deciso con Dark Souls di proseguire lungo quella strada, tirando ulteriormente la corda e flagellando gli appassionati con un livello di difficoltà sadico ma mai disonesto.

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    La differenza principale rispetto a Demon's Souls è che questa volta l'avventura del giocatore non inizia sempre e comunque in un'area sicura da cui, attraverso una serie di portali, si possono raggiungere le diverse ambientazioni proposte.

    Sacrificando umanità ai fuochi da campo è possibile ravvivarli, aumentando il numero di cure che si ottengono nei loro pressi.
    Questa volta From Software ha realizzato un mondo aperto e progettato splendidamente, attraverso il quale il giocatore può progredire in completa libertà guadagnando con fatica centimetro su centimetro fino al completamento del gioco.

    Per sorreggere questo tipo di struttura sono stati inseriti diversi checkpoint rappresentati da piccoli fuochi da campo, che una volta raggiunti e accesi permettono di ripartire da quel punto specifico, recuperando al tempo stesso i punti ferita, gli incantesimi e ricaricando oggetti importanti come la Fiaschetta Estus, contenente l'indispensabile pozione curativa.

    Grazie ai fuochi da campo, in pratica, è possibile scegliere con attenzione da dove riprendere il gioco in caso di morte prematura, dettaglio fondamentale quando si inizia a prendere dimestichezza con le strade e i percorsi offerti dal pericoloso mondo di Dark Souls.

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    Muovendosi con attenzione e assicurandosi di scovare e aprire le numerose scorciatoie inserite dai programmatori, infatti, dal medesimo fuoco si possono raggiungere diverse parti del complesso dedalo di ambientazioni di questo corposo action-RPG, in modo da collegare fra loro luoghi relativamente tranquilli e vere e proprie rappresentazioni dell'inferno più cupo.

    Vagando senza meta attraverso i livelli di Dark Souls non si può fare altro che andare incontro a una morte brutale e spesso improvvisa, ma mai come in questo gioco ogni calcio sui denti equivale a una lezione di vita. Passo dopo passo, morte dopo morte, il giocatore progredisce costantemente, imparando dai propri errori e perfezionando il proprio approccio ai singoli combattimenti.

    In Dark Souls è impossibile non imparare. Indubbiamente è necessaria una certa costanza per accettare questa temibile sfida lanciata da From Software (motivo per cui non ci sentiamo di consigliare indiscriminatamente l'acquisto di questo piccolo gioiello), ma una volta capiti i meccanismi che dividono la vita dalla morte, l'emozione che si prova nell'affrontare ogni singola fase del gioco raggiunge livelli eccezionali.

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    Pur dovendo scegliere una classe con cui partire, in questo action-RPG non esistono vere limitazioni nello sviluppo del proprio personaggio. Al di là delle abilità e delle statistiche di partenza, infatti, salendo di livello è possibile spendere le anime accumulate per modificare a piacimento i valori del proprio eroe, portandolo così a indossare armature di ogni genere e a maneggiare qualsiasi tipo di arma o di incantesimo.

    Tutto sta nel trovare l'equipaggiamento adatto al proprio stile di gioco, sviluppando le statistiche del personaggio in modo tale da permettergli di utilizzare ciò di cui sente il bisogno. Volete maneggiare un'arma particolare? Basta soddisfare i requisiti minimi di forza e destrezza. Volete usare lo scudo Tower per avere una difesa rocciosa? La forza è ciò di cui avrete bisogno.

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    Per cercare di portare a casa la pelle, in Dark Souls, è necessario apprendere alla perfezione le dinamiche legate alla crescita del personaggio e, soprattutto, al combattimento, molto simili a quelle di Demon's Souls ma caratterizzate da alcune differenze da non sottovalutare.

    Là dove gli scontri corpo a corpo mantengono i medesimi meccanismi del capitolo precedente, con l'uso attento dello scudo e delle schivate per difendersi dai colpi nemici e aprirsi un varco nella guardia avversaria, l'utilizzo della magia è stato completamente rivisto.

    Mentre in passato gli incantesimi e i miracoli erano legati alla barra del mana, che si rigenerava lentamente in modo automatico, in Dark Souls ogni magia può essere lanciata solo un numero predefinito di volte, diverso a seconda dell'incantesimo memorizzato.

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    Questo impedisce di affidarsi a uno spam selvaggio di incantesimi offensivi (o di indispensabili cure), costringendo a gettarsi nella mischia per sporcarsi direttamente le mani. L'unico modo per ripristinare il numero di magie effettuabili è quello di riposarsi a un fuoco da campo, facendo così tornare in vita tutti i mostri uccisi fino a quel momento.

    Sì, avete letto bene. D'altro canto questo tipo di gestione permette di fermarsi a farmare anime per cercare di salire di livello e aumentare le caratteristiche del proprio eroe, in modo da poter affrontare con meno ansia gli avversari più semplici.

    Proprio per questo motivo abbiamo trovato l'inizio di Dark Souls più abbordabile rispetto a quello del suo predecessore, ma questo dettaglio non deve fuorviare i veterani di Demon's Souls. Basta infatti qualche ora per rendersi conto di quanta cattiveria i programmatori abbiano inserito in questo disco.

    Tornano ad esempio i draghi (più fiammeggianti che mai), accompagnati da demoni armati di lunghissime alabarde e capaci di lanciare sfere di elettricità, da spiriti incorporei in grado di passare attraverso i muri (immaginate le imprecazioni quando si viene colpiti senza poter rispondere all'attacco), e da massicci cinghiali con scaglie di metallo.

    Per sopravvivere in un mondo tanto ostile diventa fondamentale sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla modalità online, che riprende quanto di buono era stato fatto in Demon's Souls rendendo il tutto ancor più interessante.

    From Software stessa ha dichiarato di aver bilanciato alcune fasi del gioco in modo che queste possano essere superate solo collaborando con un altro personaggio, che si tratti di un amico contattato via internet o di un NPC evocato attraverso l'apposito segno posizionato in modo strategico.

    La collaborazione con gli altri giocatori, in Dark Souls, svolge un ruolo fondamentale, proprio in virtù del mostruoso livello di difficoltà impostato dal team di sviluppo. Ciò non vuol dire che il gioco non possa essere portato a termine contando unicamente sulle proprie forze, ma di sicuro per compiere una simile impresa è necessaria una dose ben più corposa di pazienza.


    Con un gameplay tanto convincente e bilanciato (a seconda dei punti di vista, ovviamente), è davvero un peccato vedere che sul fronte tecnico qualcosa non sia andato per il verso giusto. Sul comparto audio non c'è nulla da dire (le musiche sono in perfetta armonia con l'atmosfera del gioco e il doppiaggio Inglese è sempre su ottimi livelli), ma sul fronte grafico dobbiamo tristemente segnalare qualche incertezza di troppo.

    Nelle ambientazioni più aperte (presenti in numero decisamente maggiore rispetto a Demon's Souls), infatti, capita spesso di riscontrare pesanti rallentamenti che fanno scendere il frame rate a livelli imbarazzanti. Questa recensione si basa sulla versione 360 del titolo, quindi non possiamo emettere un giudizio adeguato sulla controparte Sony. Fortunatamente, però, in tutte le ore che abbiamo passato con il gioco, tali rallentamenti non si sono mai verificati durante i combattimenti.

    Dark Souls, quindi, riesce a superare quanto di buono si era visto con Demon's Souls? A nostro avviso From Software è riuscita in questa difficile impresa, principalmente grazie a una serie di accorgimenti che hanno perfezionato una formula già abbondantemente convincente.

    Nonostante il voto elevato, tuttavia, vogliamo precisare che non stiamo parlando di un titolo adatto a tutti. Il numero che vedete in fondo a questa pagina si riferisce ai giocatori più hardcore, quelli che faticano a trovare stimoli adeguati in un mercato sempre più casual.

    Se siete alla ricerca di una sfida vera, di quelle che anni fa erano in grado di rubarvi il sonno, Dark Souls è la vostra scelta ideale. Chiunque non sia a caccia di qualcosa di veramente impegnativo, al contrario, dovrebbe rivolgere altrove la propria attenzione.

    Voto Complessivo: 9/10
     
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