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Recensione - Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi

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    Over 9000!


    Versione testata: PlayStation 3

    Dal vecchio The Legend alla più fortunata serie Budokai, passando per i deprecabili Ultimate Battle 22 e Final Bout dell'epoca PlayStation, i picchiaduro basati sul franchise di Dragon Ball non hanno mai spiccato per un gameplay bilanciato e in grado di evidenziare le abilità dei giocatori. Il più delle volte hanno piuttosto fatto leva su spettacolari abilità in combattimento e su una roster di personaggi tanto carismatica quanto potenzialmente sconfinata, elementi che a un fan duro e puro bastavano per chiudere un occhio sulla mancanza di profondità e sulla superficialità dell'esperienza di gioco. Con diverse novità nel gameplay, una quantità di personaggi ancora maggiore e alcune modalità inedite, questo nuovo Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi prometteva non solo essere il titolo definitivo per i cultori dell'opera magna di Akira Toriyama, ma apriva anche qualche spiraglio di speranza a un sistema di combattimento molto più interessante e meno banale.

    Come l'anime, meglio dell'anime
    Inserendo l'ennesimo gioco dedicato a Dragon Ball nella console, la sensazione è quella di conoscere già tutto in anticipo, senza aspettarsi grosse sorprese in termini di narrazione e presentazione. La storia dei Saiyan, l'epopea di Freezer, la saga degli androidi, fino ai draghi dell'era GT o ai nemici dei vari lungometraggi: attraverso mille repliche in TV e continue ristampe del manga, le vicende di Goku e compagni ci sono state proposte e riproposte fino alla nausea, ma mai come in Ultimate Tenkaichi in maniera tanto credibile e coinvolgente all'interno di un videogioco. Ciò che salta subito all'occhio è infatti l'enorme avanzamento grafico rispetto a Dragon Ball Z: Raging Blast 2, con un cel-shading molto più vivace, espressioni facciali più credibili e fondali più dinamici e mutabili, in grado di assottigliare prepotentemente il confine tra l'anime e i videogiochi. Ogni battaglia diventa così un fantastico spettacolo audiovisivo fatto di inseguimenti e colpi d'energia, che esplode e raggiunge il suo apice nelle battute finali di un match, quando i due combattenti danno il tutto per tutto sfoderando le loro tecniche più devastanti. A questo si aggiungono gli spezzoni tratti direttamente dall'anime e utilizzati in maniera efficace come breve intermezzo nel corso della modalità storia: non è chiaro se Spike e Namco abbiano attinto direttamente dal remake del 2009 (Dragon Ball Kai) o abbiano ridisegnato tutte le scene, ma i fan della serie possono aspettarsi spettacolari sequenze in alta definizione che spaziano dalla saga dei Saiyan a quella di Majin Bu. Molto meno azzeccata è stata invece la scelta di sintetizzare gli avvenimenti che separano le battaglie più importanti, utilizzando dei noiosi e inefficaci riassunti testuali che il giocatore medio sarà portato a saltare a piè pari.

    Eroi di un altro mondo
    Una delle principali e più anticipate novità di Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi è rappresentata senza dubbio dalla nuova Modalità Eroe, una storia alternativa che catapulta il giocatore in un Universo parallelo a quello di Goku. Un editor del personaggio permette di creare il proprio Saiyan, personalizzandone aspetti più o meno rilevanti come la corporatura, il colore della pelle, la capigliatura o il tono di voce. Va però detto che, sebbene gli sviluppatori abbiano finalmente esaudito uno dei più forti desideri dei fan, l'editor è ancora molto limitato, offrendo una selezione estremamente ridotta di elementi tra cui scegliere: vedere il bicchiere mezzo pieno non è facile, considerando poi che, colori a parte, i combattenti creati in questo modo sembrano alla fine tutti uguali. In questa modalità il giocatore si trova spesso ad esplorare il mondo in cerca di nuove battaglie da affrontare per potenziare il proprio alter-ego, incontrando in maniera piuttosto casuale gli stessi personaggi della storia tradizionale, ma chi invece non è interessato a creare un My Little Saiyan e vuole soltanto impersonare gli eroi storici della serie sarà lieto di trovarsi davanti a un'ampio database di personaggi giocabili tratti dalla serie Z e GT.

    Picchiaduro for dummies
    Con diverse novità e una serie di meccaniche ripescate da giochi passati, il sistema di combattimento è di sicuro uno degli elementi più delicati di Ultimate Tenkaichi, ma chi sperava in una maggiore profondità di gioco potrebbe tuttavia restare deluso. Sia gli scontri in mischia che quelli sulla distanza possono attivare una serie di QTE offensivi e difensivi in grado di determinare il tipo di attacco o di parata. Prima dell'inizio di una combo, ai due giocatori viene chiesto solitamente di scegliere un tasto tra Quadrato e Triangolo, e nel caso in cui la scelta coincida l'attacco viene respinto. È quindi chiaro che anche stavolta l'abilità del giocatore passa in secondo piano e lascia il posto alla sua fortuna: mandare a segno una potente catena d'attacchi si riduce a una semplice scelta tra due pulsanti e nulla di più. Per quanto riguarda gli attacchi speciali di ciascun personaggio, questi possono essere scagliati dopo aver subito una certa quantità di danni e ricaricato il proprio Ki: in questo caso, a seconda del Ki a propria disposizione, il difensore può decidere se bloccare il colpo, respingerlo o contrattaccare; in quest'ultimo caso si avvierà la solita sfida di button mashing, nella quale il giocatore col dito più veloce può avere tranquillamente la meglio sull'avversario. Non manca nemmeno la possibilità di trasformarsi nel bel mezzo di un combattimento o di eseguire fusioni tra due personaggi, ma questo rappresenta il massimo che Ultimate Tenkaichi riesce a dare in termini di scelte strategiche. Nella modalità storia, ai combattimenti tradizionali si affiancano alcune sfide di inseguimento davvero poco riuscite, in cui lo scopo è volare il più velocemente possibile evitando i colpi d'energia lanciati dal nostro inseguitore, o viceversa cercare di rallentare la fuga di un avversario che prova a fuggire. Il punto più basso lo si raggiunge tuttavia nei tediosi e frustranti combattimenti contro gli enormi boss, e in particolare contro le trasformazioni dei Saiyan in Oozaru. Questi scimmioni si limitano a ripetere pochi pattern d'attacco, mentre dopo una certa quantità di danni fanno partire una serie di QTE da portare a termine con successo per poterli sconfiggere.
     
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